Vangelo domenica 5 maggio 2024. Mc 16, 15-20. “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo”.
In quel tempo, Gesù apparve agli undici e disse loro: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno”.
Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.
1° Prima di iniziare il mio consueto commento, vorrei offrire a tutti i lettori una chiave di lettura: quasi tutte le parabole sono delle metafore. E come tali devono essere lette e interpretate. Anche alcuni miracoli sono metafore, come camminare sull’acqua, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, trasformare l’acqua in vino, ecc.
2° Attenzione: Non sono solo delle metafore, ma anche delle profezie. Leggete con attenzione e poi cercate di interpretarle in senso profetico. Es: Il seminatore. Interpretazione profetica: noi raccoglieremo i frutti del nostro seminare.
Commento.
Il brano del Vangelo di questa domenica, è terribile per il suo contenuto. Il motivo è semplice, mi è difficile credere a una sola parola di quanto scritto. Anzi, sarò più preciso: non penso, ma nel modo più assoluto, che queste siano parole di Gesù.
Mille, mille cinquecento anni fa, anche solo cento anni fa si poteva credere a queste parole attribuite a Marco, ma ai giorni nostri non è più possibile. (forse)
Appare evidente l’accostamento al Dio degli eserciti, il Dio del Vecchio Testamento, il dio che premia e che punisce. Un brano molto controverso e farcito di palesi contraddizioni con il Dio d’Amore annunciato da Cristo. Un Dio che indica una sola strada per la nostra salvezza: l’incertezza e la paura.
Controbilanciata da una sola certezza: la punizione, affidata a un manipolo di Apostoli che non possono, e non riusciranno, andare nelle strade del mondo, nelle loro case, e parlare con tutta l’umanità.
Ed ecco che spunta la soluzione. I sacerdoti della nuova religione hanno la possibilità di proteggerci, e di salvarci. Per noi, sarà sufficiente rifugiarci sotto la loro ala protettrice, fatta di preghiere, obbedienza, oboli. Ma un dubbio mi sale.
I continuatori della missione di Cristo, in altre parole le classi sacerdotali, come saranno? Saranno all’altezza degli Apostoli? Leggiamo la storia e qualcosa impareremo.
E la storia, purtroppo ha smentito la profezia che questo brano vuole trasmettere: “Nel mio nome scacceranno demoni; parleranno in lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno.”
Nel Vangelo apocrifo di Nicodemo, durante il processo a Gesù, Nicodemo, nel Pretorio, davanti a Pilato, disse questa frase: “Lasciamolo andare per la sua strada, e non decidiamo nulla a suo riguardo per non far ricadere su di noi il suo sangue. Se quello che fa viene da Dio, rimarrà, e noi non avremo assunto debiti con il Padre; se invece i suoi prodigi sono frutto d’inganno di uomini, penserà il tempo a distruggerli”.
Ciò che ha fatto e detto Gesù, è rimasto, ed è tuttora valido, non così gli atti e le parole dei suoi continuatori. Una delle caratteristiche dell’Amore, è quella che nasce, e cresce, nell’assoluta libertà. Altrimenti non è vero Amore.
Per indicare una particolarità di questa libertà necessita rifarsi a una frase di Padre Aldo Bergamaschi, sacerdote dell’ordine dei Frati Cappuccini, pronunciata e ripetuta spesso nelle sue omelie: “Amore senza profitto”.
L’amore è libero solo se si dona per amore e basta. L’amore va donato, non a richiesta o a comando, va solo donato. Come? Donando qualcosa di sé stessi in termini di amicizia, di fratellanza. Il resto verrà sa se.
Poi ascoltiamo Immanuel Kant, filosofo tedesco: “L’Amore non va comandato”. Possiamo confutare quest’affermazione? Direi proprio di no.
Nell’analizzare, nel commentare i Vangeli, ci si deve ricordare di alcuni elementi fondanti (i comportamenti) della divinità di Gesù, da noi riconosciuta anche aldilà dei miracoli e della resurrezione.
La coerenza del suo arco vitale con il messaggio che ci ha lasciato. L’unico comandamento, che poi ad analizzarlo bene comandamento non può essere: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. È anche una profezia.
La cosa curiosa di questo “comandamento” è quella che tutti leggono: “Ama il prossimo tuo”, e non il resto. “Come te stesso” non ha riscontro nella letteratura religiosa, se non il blando richiamo alla conversione o al battesimo.
Un palese errore. Senza entrare troppo nello specifico voglio proporvi una lettura leggermente diversa del comandamento di Cristo per meglio esporre il mio pensiero: “Tu amerai il prossimo tuo come amerai te stesso”.
Come vi suona? L’amore Divino è sinonimo di libertà assoluta, così com’è un assoluto il comandamento di Cristo. Noi possiamo seguire il comandamento solo come ne siamo capaci, con i tempi che riusciamo, con le convinzioni che maturiamo.
Sbagliando, cadendo, ripetendo fino allo sfinimento i nostri errori, fino al giorno in cui riusciremo a imparare. Perché lo abbiamo voluto fare. Socrate ci lasciò una frase famosa: “Sapere di non sapere”.
La consapevolezza di non sapere rende l’uomo curioso di imparare e modesto nell’agire. Gandhi, ci ha lasciato una frase che riporto con piacere: “Se tutte le strade ci portano a Dio, che t’importa di quale percorro io”.
Io non penso che questi due personaggi siano meno cristiani di un cattolico, di un battezzato o di un convertito. Cristiano si diventa con i fatti. Il cristiano è chi ama il prossimo suo come sé stesso. Sono questi i fatti.
Alcune piccole note.
Fu elevato in cielo…: Come? Portato? Con il corpo? Se Gesù è anche Dio riesce a salire da solo e non ha più sembianze umane.
Scacceranno i Demoni, parleranno lingue nuove…: Non è mai successo. Nei vangeli non c’è traccia i questi cambiamenti, ma rimangono degli apostoli spaventati che si disperdono e si perde la traccia di molti di loro.
Sarà battezzato… sarà salvato… e chi non crederà…: È in antitesi con la legge d’amore. Non c’è altro che non sia già stato detto.
Adesione volontaria: L’amore è assoluta libertà. Nella vita tutto dipende dalle nostre personali e volontarie decisioni: fatti e non parole, o preghiere. Nulla ci sarà regalato.
M.G.
Le mie analisi seguono una linea spirituale, filosofica e pedagogica. In mancanza dei presupposti di base, passo all’analisi filologica, o storica dell’articolo, non teologica.
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