La grande avventura
Cap. 5 – Sviluppo dei sensi, della concentrazione, della memoria.
(Le tecniche suggerite non hanno controindicazioni)
Ho delle difficoltà nell’iniziare quest’argomento, dovute a una serie di preconcetti inculcati dalle religioni, dalla filosofia, dalla cattiva informazione, che considerano il nostro sistema sensoriale come principale causa di peccato, e anche come ragione primaria della perdita dei finalismi della vita.
In parte tutto questo è vero, ma solo là dove il desiderio prevale sulla ragione. Ci dimentichiamo di chiederci dove eravamo noi negli attimi in cui queste cose succedevano. Abbiamo vigilato a sufficienza. Non siamo intervenuti nei momenti giusti?
Facciamo un esempio facile, facile: il gusto ci fa provare molto piacere nell’assaggiare la cioccolata. Ma se poi esageriamo? E’ la nostra debolezza di pensiero che fa sì che il piacere annulli la ragione e non si sia più coscienti della funzione che ha il cioccolato. Cioè quella di essere un alimento con sue determinate caratteristiche organolettiche e sue qualità alimentari. Non è solo un dolce che suscita piacere al gusto.
Il problema non è come si fa, ma farlo.
Può sembrerà facile, ovvio, e in parte anche scontato, il sapere di come si possano sviluppare i sensi, ma questo comporta una serie importante di problemi. La maggioranza di noi abita in comunità allargate: città, paesi, dove si hanno pochi contatti con la natura e questo non ci facilita le cose, anzi le rende piuttosto difficili.
Molti di noi possono pensare che non sia utile fare questo, ma ciò è un errore Un grande errore. Per conoscere se stessi, occorre confrontarsi con i nostri sensi. E’ un percorso obbligato.
Un altro problema lo troviamo nella letteratura, nel cinema, nella televisione; c’è molta disinformazione. Da una parte si esaltano, per evidenziare drammaticamente le situazioni che creano, e dall’altra non suggeriscono nessuna tecnica o sistema di autocontrollo basato su metodologie scientifiche o comunque di semplice approccio ragionato al controllo.
Vista, udito, olfatto, gusto, tatto, questi sono i sensi di cui siamo dotati. Li elenco per averli sottocchio. Guardiamo la cosa da un punto di vista reale: non ci sono più le condizioni naturali, dove si potevano affinare, interagendo con l’ambiente per la sopravvivenza, la sicurezza, la salute, il cibo. Non siamo più cacciatori, raccoglitori.
Guardare o osservare. Sentire o ascoltare.
Per sviluppare i nostri sensi ci si deve rifugiare in tecniche alternative. Per raggiungere dei risultati ottimali, che durino nel tempo, e che sia possibile migliorarli al massimo delle loro possibilità (riguardo alla nostra condizione) e per tutta la vita, se si vuole, è bene dedicare una particolare attenzione alla vista. Dalla vista dipende, in senso assoluto, tutto il nostro essere e il divenire. Occorrerà dedicare una giusta attenzione a ciò che vediamo d’ora in poi, non più un semplice guardare.
Con la vista raccogliamo continuamente migliaia, decine di migliaia d’informazioni al giorno semplicemente guardandoci attorno, oppure osservando le cose di tutti i giorni. Una semplice modifica al nostro approccio visivo, in altre parole, dal semplice guardare passiamo all’osservare, e inizia un’epoca nuova per chiunque si avvii su questa strada.
Per il suo sviluppo è fondamentale prestare attenzione a ciò che si vede. Saper riconoscere le cose che si guarda. Per diventare degli osservatori necessita apprendere alcune piccole tecniche di base e allenarsi. Dopo poco tempo si passerà dalla tecnica, che non bisogna mai dimenticare, all’agire naturalmente secondo il metodo appreso.
Ricordate il detto: “Io guardo ma non vedo, io sento ma non ascolto”. Senza accorgervene avrete iniziato a sviluppare la memoria in senso generale, e in particolare quella che si dice la memoria fotografica, la mente matematica, la mente geometrica. Un vedere a trecentosessanta gradi. Non vedrete più ombre confuse, macchie informi, colori alla rinfusa, ma persone, case, alberi, automobili e così via.
Accesso al pensiero veloce. Un cervello pigro, alla fine si addormenta.
La tecnica che ci aiuta a non essere più dei distratti, è di una semplicità disarmante. Posate, oppure osservate, alcuni oggetti su di un tavolo. Voltatevi e provate a ricordare quali e quanti oggetti ci sono e la loro disposizione. Fatelo sempre più velocemente. Attenzione a questo suggerimento: fa parte dei fondamentali.
Usate questa tecnica in tutti gli ambienti che frequentate, che siano case, cinema, teatri, fabbriche, scale per salire e scendere, parcheggi, cantine, ecc. Ovunque, in ogni luogo osservate, prendete nota mentalmente, cercate di valutare, di ricordare. Osservate la disposizione degli arredi, dei quadri alle pareti, dei colori che vedete. Misurate a occhio le distanze, le larghezze, l’altezza, la velocità dei mezzi che incrociate, e così via.
L’osservazione è un vitale alleato per lo sviluppo dei riflessi, per il pensiero veloce, per la memorizzazione pronta e certa, per assimilare meglio le esperienze. Essere degli osservatori si rivelerà fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza.
Lo scoprirete, con meraviglia, quanto sarà il momento, e che miglioramenti ha portato in voi. Questo metodo è da ripetere in tutte le occasioni possibili e per tutta la vita. Fatelo cercando di divertirvi, come curiosità e non con ossessione, sarà molto più facile. Non andate alla ricerca di un risultato facile, e non gioite mai della vostra nuova capacità. Rischiate di vanificare il lavoro svolto e il fallimento sarà il traguardo che vi aspetta.
Programma di vita o filosofia di vita? Oppure tutti e due.
Vi accorgerete che per mettere in atto questo semplice programma avete la necessità di abbinare a questo metodo due nostri talenti, che sono presenti in tutti noi ma piuttosto trascurati da molti: “L’attenzione e la precisione”.
Questi due talenti sono gli strumenti di base per lo sviluppo della concentrazione, non solo della vista, e vi porteranno all’evoluzione dell’intelligenza. Senza attenzione e precisione, non ci saranno sufficienti mezzi nella memoria e intelligenza attiva disponibile.
Sono come due atleti, vanno allenati. Guarderemo con attenzione e analizzeremo ciò che vediamo con precisione. Che vuol dire che cercheremo di capire cosa abbiamo visto. Nei primi tempi può sembrare un sistema macchinoso, complesso, ma se lo avremo fatto mettendo in atto la tecnica di base, tutto si svolgerà automaticamente fino al famoso battito di ciglia. A questo punto scoprirete una meraviglia che risiede nel nostro Io, profondo: “L’Intuizione”.
L’aumento della capacità intellettiva migliorerà la qualità della vostra/nostra vita all’interno di un programma, che affonderà le sue radici nel nostro Io profondo. I suoi risultati incideranno non solo nella mente, ma anche nella capacità di ragionamento, nella memoria, nella coscienza, e infine, nel nostro spirito.
Non è necessario sbandierare ai quattro venti quello che stiamo facendo e perché lo facciamo. Ai più apparirà come un’antipatica vanteria. Non servirà parlarne. Si vedrà perché porterà un cambiamento in noi visibile a molti.
La strada che percorriamo non servirà per fare mirabolanti conquiste ma per migliorare noi stessi. E tutto quello che ci porterà di positivo, sarà la ricompensa alle nostre fatiche. Non metteremo limiti alla nostra evoluzione. Qualsiasi risultato ci porterà ce lo saremo guadagnati. Soprattutto lo avremo capito.
Guardare, ma non toccare, oppure toccare e guardare.
(Nella pranoterapia, la pratica che ottiene i migliori risultati è: “La terapia da contatto”).
Dulcis in fundo il tatto. Al tatto non si da l’importanza che merita, perché? Può sostituire la vista, è un mezzo per comunicare, ed è di sostegno nello sviluppo dell’intelligenza pratica, matematica e geometrica. Principalmente viene dalle nostre mani che sono un qualcosa di straordinario.
Solo un’intelligenza superiore a quella della natura, non leggi evolutive quindi, ma pensiero di creazione, poteva concepire un siffatto strumento. Le mani sono alla base della nostra evoluzione e sono strumenti a disposizione della ragione, sia per il suo sviluppo teorico/pratico, sia per la soluzione materiale dei problemi.
Le nostre sensazioni tattili sono concentrate maggiormente nelle mani e più precisamente nei polpastrelli: questo lo sanno tutti. Aggiungo che tutto il nostro corpo ha capacità tattili. Un notevole aiuto allo sviluppo del tatto si acquisisce camminando al buio o con poca visibilità.
L’allenamento in questo caso è quanto mai utile e importante. Abituatevi a non accendere le luci della scala del condominio mentre salite. Memorizzate l’altezza dei gradini, e quanti sono in ogni rampa.
Anche in casa accendete le luci quando non potete farne a meno. Un minimo di visibilità vi permetterà di andare in ogni ambiente e ricordate che solo la paura v’impedirà di farlo. Non ci sono malintenzionati nascosti dietro alla porta e non ci sono fantasmi in giro. Nel caso che incontriate un fantasma, trattatelo da amico e mostratevi contenti di vederlo. Lui non può farvi del male. Solo la paura può farvene.
Adottate questa abitudine. Non immaginerete mai quanto questo possa essere utile per migliorare l’equilibrio, vincere le paure del buio, evitare ostacoli e conoscere meglio se stessi. Si possono utilizzare anche altre parti del corpo, come i fianchi, le ginocchia, i piedi per raccogliere informazioni tattili utili.
Una sola domanda per chi mi legge: “Se di notte va via la luce nella vostra abitazione cosa fate? Come lo risolvete il problema?”
La mente ha residenza nel nostro cervello, o ha posto in un vecchio baule?
I miei consigli sono dati per migliorare tutto noi stessi, attraverso un moderato ma importante sviluppo dei sensi. Se lo faremo volentieri, come se fosse un gioco, quest’allenamento non stancherà più di tanto e con il tempo rivelerà il suo importante contributo allo sviluppo delle nostre capacità. Sì, si tratta di capacità che abbiamo e che in molti sono dormienti perché trascurate: “Tutti hanno il Logos, ma non tutti lo sanno”.
Molti di noi hanno scelto la via più facile, meno faticosa, o più conveniente, per vivere in questa vita, lasciando una parte importante delle nostre facoltà intellettive abbandonate in un solaio polveroso che con il passare degli anni saranno irrecuperabili.
Questo quadro desolante, rappresentato nel descrivere una parte della qualità che possediamo, ma non utilizziamo, è dato dai tempi in cui viviamo e nei quali siamo immersi, anima e corpo. Non prestiamo la dovuta attenzione a noi stessi e alla nostra integrità morale e materiale, ma in compenso siamo molto attenti a soddisfare quanti più desideri possiamo.
La trasgressione è la parola di moda. Se indica la tendenza a liberarsi di una morale, o di abitudini, che non si condividono, va bene, ma se è il mezzo per rovinare la propria vita e quella degli altri no. Non sono d’accordo.
Il nostro viaggio nella materia, e in quel futuro prossimo venturo che potrebbe riguardarci, a mio parere, deve essere impostato con intelligenza e senso di responsabilità.
Con il passare dei giorni si manifesterà un effetto collaterale che non si è cercato, ma che è conseguente: “Un aumento della serenità dato dalla fiducia in se stessi”. Nella vita si può essere felici anche senza vittorie o risultati importanti nei settori dove si è impegnati, ma nell’essere semplicemente felici di essere quello che si è: “Padroni di se stessi”.
Che tempi sono quelli in cui viviamo?
Questi sono i nostri tempi, e più andiamo avanti, più la tecnologia e la scienza inventeranno sempre più cose nuove, per “ridurre” le nostre fatiche, per “migliorare” la qualità della nostra vita: “Per sostituirsi a noi”. L’unico vero risultato evidente che ha raggiunto è quello, che oggi, chi lavora, lavora di più e con più ansia sul futuro. Noi, la società tutta, siamo sempre più dipendenti, per non dire schiavi, della tecnologia.
Dobbiamo dunque lasciare atrofizzare i nostri sensi fingendo che tutto vada bene? Direi proprio di no! E mentre una volta l’avere dei sensi molto sviluppati aiutava nella sopravvivenza, oggi ci servono in questo programma per il miglioramento di noi stessi.
Non riusciremo a essere attenti, precisi, (qualità della memoria e dell’intelligenza), se non avremo l’aiuto dei nostri sensi. La volontà, da sola, non basta per avere dei risultati.
Un essere umano monco nella sua personalità non va lontano. Perché noi, anche se non abbiamo l’intenzione di andare lontano, nel senso di classe sociale, patrimonio, potere, non vogliamo essere i reietti della società dominata da intelligentoni laureati nelle migliori Università e che studiano per tutta la vita per scalare poteri, formare potentati, dominare.
Noi potremmo accontentarci di quello che facciamo e che abbiamo, perché in fondo desideriamo soprattutto vivere felici. Noi non saremo mai degli emarginati, dalla nostra abbiamo dei talenti particolari. Non riusciremo a mandare un uomo sulla luna, ma a quel paese potremo mandarne molti.
Gioia e dolori.
Con i miei amici sono solito dire questa frase: “Imparate dalla gioia!” Fate le cose che più vi aggradano e, anche quelle che non vi piacciono, ma che scoprirete essere utili.
Si pensa che sia più facile apprendere da quello che si fa volentieri. Non è esatto. S’impara molto più dalla fatica e dal dolore perché si è costretti. In queste situazioni è la realtà della vita che ci mostra la sua faccia. Ma non ci spiega il perché succede. Con l’attenzione e la precisione si riescono a conoscere “I perché” anche dalla gioia.
Poi ci sono cose che con un po’ di sacrificio possono esserci di aiuto. Molti di questi suggerimenti si possono mettere in pratica nella vita quotidiana, mentre viviamo il nostro solito tran-tran. Nel momento in cui diventano abitudini, fanno parte di noi, e s’inseriscono nella nostra vita di tutti i giorni con naturalezza e semplicità.
Si tratta semplicemente di cambiare atteggiamento e cercare di vivere seguendo questi consigli con più attenzione nell’apprendere, e con più precisione nel parlare: “L’intelligenza si manifesta nel perfetto uso delle conoscenze”.
Non ci si deve accontentare di vivere solamente, di tirare avanti come si dice; ma è bene partecipare alla vita imparando a farlo. E la vita, la nostra vita, è una scuola aperta, per tutto il tempo della sua durata. Diventare più intelligenti, è la strada per la “Felicità”.
(da Prendila Dolcemente – tutti i diritti sono riservati)
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Una risposta a “Mens Sana 5 – – Sviluppo dei sensi, della concentrazione, della memoria. –”
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