Mens Sana 16 – Il valore della vita. 2° parte. –

La grande avventura

Cap. 16 – Il valore della vita. 2° parte.

Nella complessità del nostro essere psico-fisico ci sono in noi molte manifestazioni di pensieri dei quali non sappiano nulla. Questi sono figli del nostro livello evolutivo materiale e spirituale di base.

In buona parte a noi sconosciuti, perché non sono presenti nella nostra  personalità dominante, anche se ha molte sfaccettature. Esistono, ma non li possiamo chiamare alla mente quando vogliamo, sono latenti, sfuggenti. Sono dei punti di vista diversi presenti nel nostro Io e si manifestano all’improvviso.

Questo determina l’esistenza di diverse personalità che coesistono in noi. La parte che mostriamo è, ma non sempre, quella guidata dal nostro Io. Cioè, la personalità che ci siamo costruiti, che desideriamo mostrare, anche se, in alcuni tratti, è più immaginaria che reale.

E’ il frutto di compromessi che abbiamo condiviso o accettato: è quella parte di noi, che vogliamo rappresentare in pubblico. E’ l’insieme dei tanti problemi esistenti in noi fra materia e spirito, sospesi fra il voler essere e la sua realtà. La mediazione è, di solito, al ribasso spirituale.

Ci facciamo guidare da una coscienza tacitata, manipolata, inquinata da bugie e speranze (come fosse una maschera). Possiamo dire, senza paura, che la prima persona alla quale raccontiamo bugie siamo noi stessi.

Uomini o ominidi.

Ognuno di noi, nascendo, si affaccia alla vita con delle sue specifiche caratteristiche. Nel nostro DNA è ancora presente, al 2-3%, il patrimonio genetico dell’uomo di Neanderthal, nostro antenato. Non che questo sia un male, è la continuità della specie che conta.

Il tutto formato ad arte per realizzare un essere umano conforme alle leggi dell’evoluzione, materiale e spirituale, in cui quel determinato spirito deve convivere, per cercare di dare corso alla sua evoluzione (Karma) fisica (patrimonio genetico) e intellettuale (sviluppo dell’intelligenza).

Nello spirito c’è la proiezione dell’evoluzione spirituale raggiunta nelle vite precedenti, e questa darà sentore delle sue caratteristiche fin dall’infanzia. Sono solo un punto di partenza. Il progetto evolutivo prevede che noi si esca dalla vita migliori di quando ci siamo entrati.

Per sapere a che punto è l’evoluzione dello spirito dell’uomo, necessita l’indagine spirituale. La spiritualità (è da Cristo che la essa assume forma e scopo nella nostra esistenza) emerge dai comportamenti e dalla vita vissuta.

Nell’Evoluzione c’è il nostro progetto di vita?

A livello personale non possiamo saperlo, ed è giusto così, ma comunque è possibile averne una labile intuizione. Solo a livello collettivo è possibile averne contezza con una discreta approssimazione. Dio è spirito, noi siamo spiriti incarnati, la resurrezione non è del corpo. Ecco chi si deve evolvere.

Siamo nel campo delle filosofie metafisiche. Troppo difficili da apprendere, e seguire, per noi esseri umani deboli nella carne, perché ci chiede di tenere sotto controllo i desideri poiché offuscano la ragione e deviano, ritardano, inquinano, il percorso evolutivo. Inoltre, il progetto evolutivo, non paga in termini di sesso, di denaro, di potere.

Eh sì! Alla fine insegna a essere buoni, fraterni, pacifici, a dividere il tuo pezzo di pane con chi ne ha bisogno, ma la società di oggi, con il suo materialismo imperante, ci tenta e ci rende (non tutti) indifferenti ai valori morali e spirituali.

Non ci sono soddisfazioni personali immediate in questo progetto. Se chi è primo, deve farsi ultimo per entrare nel regno dei cieli, e non sai se ce la farai, chi te lo fa fare, sembra di sentir dire. La vita è fatta di gioie e di dolori, ma alla sua fine, si ricordano più i dolori che le gioie.

La vita ha uno scopo?

犀利士
size: 14pt;”>Nella storia della letteratura sono state enunciate centinaia, migliaia di teorie: quanta inutile dispersione! La scienza è affascinata dal Big-Bang, dal caso (che non esiste) della vita, dalla tecnologia. Ma non devono, e non possono, essere l’inizio di una filosofia su: “Come vivere la vita”.

Se queste sono teorie per liberarsi dal giogo delle religioni secolarizzate, posso arrivare a capirle, altrimenti non ne comprendo l’utilità filosofica. Inoltre la dialettica di molti politici ha reso la politica, una rissa da taverna. Il potere mostra infine, in modo devastante, la sua vera faccia.

I valori dell’uomo, intesi come Amore, Pace, Bontà, Fratellanza, Amicizia, sono valori anche per chi non crede in Dio (come massima espressione di tutte le cose), e anche per chi ha (o non ha) uno Smartphone, e/o una Ferrari nel garage, una vita da vivere.

E allora! Prima che diventi solo polemica, riprendo il discorso. E’ nell’unione di tutte le conoscenze: Filosofiche, Scientifiche, Pedagogiche, Religiose, che noi esseri umani potremo arrivare, attraverso un’evoluzione spirituale, a intuire il “perché della vita” e a vivere un’esistenza che abbia un senso compiuto e che valga la pena di essere vissuta.

Il perché della vita.

Io ritengo che un’intelligenza possa nascere solo da un’altra intelligenza! Ammettendo che il nostro creatore sia la natura, e quindi noi siamo così per caso evolutivo, i nostri discorsi avrebbero un valore relativamente basso? No! Nemmeno in questo caso. Perché la natura è anch’essa una creazione. Di chi?

Noi umani ci distinguiamo da tutti gli altri esseri creati in una cosa fondamentale: “Possiamo determinare il senso della nostra vita e anche quella del nostro prossimo”. Tutte le forme di vita degli altri regni presenti nel nostro pianeta hanno un’esistenza determinata: Il leone sarà sempre un leone.

Noi esseri umano no! Non abbiamo solo l’intelligenza dalla nostra parte. Abbiamo la capacità di pensare, di ragionare, di scegliere. Possediamo la memoria, la coscienza. Nessun essere umano conosce i propri limiti compresi quelli fisici. Siamo potenzialmente liberi: “Libero arbitrio”.

La ragione ci rende, se la utilizziamo, esseri “senzienti”. Ovviamente da sola non basta. Sono le conoscenze che hanno un vero valore. L’intelligenza, la ragione, senza le conoscenze giuste non serve a nulla. Abbiamo ancora molta strada (come sviluppo dell’intelligenza) da fare.

Non c’è sapienza senza conoscenza.

La nostra è una vita che ha sicuramente un fine, anche se non lo conosciamo, ma possiamo arrivare a intuirlo, e tutto quello che facciamo, di bene e di male, ricade, oltre che su di noi, anche sul nostro prossimo, sull’ambiente che ci ospita, sull’evoluzione spirituale di massa.

Anche se molte cose non le conosciamo, non vuole dire che non esistano. Nessuno dovrebbe gettare alle ortiche la sua vita, e soprattutto quella degli altri. Altrimenti saremo come gli animali. Se da esseri umani per nascita ci trasformiamo in belve feroci, che progresso abbiamo fatto?

E quali giustificazioni abbiamo da rivendicare per aver fatto questo scempio? Ecco perché punto il mio dito in direzione delle classi religiose. In migliaia di anni che contributo hanno dato all’umanità? Che risultati hanno ottenuto? E’ dall’inizio delle ere conosciute che ci facciamo la guerra.

Cosa ne avete fatto dell’insegnamento “divino” che dite di aver ricevuto? Buddha in una sua massima diceva: “Sono tre i problemi dell’uomo, l’ignoranza, il desiderio, la mancanza di controllo sul desiderio”. Tutte le religioni, o sono il potere teocratico, o sono alleate con esso.

Siamo, da sempre, in guerra fra di noi.

E’ dall’inizio dei tempi, che ci combattono fra noi. Non siamo migliorati. Le guerre continuano. Le sopraffazioni sono all’ordine del giorno. Per dare corso legale alle più turpi nefandezze ricorriamo a giustificazioni mistificatorie, palesi bugie, vergognosi pretesti.

Oggi, tutti, a partire dai politici e dalle classi religiose, raccontano bugie, e hanno, abbiamo, cimiteri di scheletri negli armadi. Hanno trasformato l’odio, il rancore, la reazione violenta in un diritto. Sdoganato dei comportamenti, come la corruzione, il tradimento, la bugia, in atti dettati dalla furbizia.

L’incitamento alla violenza, il seminare paure, promettere paradisi in terra o in cielo, sono argomenti per campagne politiche o di arruolamento di fedelissimi pronti a qualsiasi cosa venga loro richiesta. La nostra è una società falsamente tollerante, accogliente con riserva, spudoratamente buonista (nel senso ignorante del termine).

Abbiamo fallito. La missione era di diventare uomini Sapiens prima della fine dei tempi. Un Sapiens che si rispetti sa cos’è l’Amore e come si mette in pratica. L’umanità di oggi è simile a degli animali feroci. Loro uccidono perché è il loro destino, e solo per sopravvivere.

Non abbiamo scrupoli nel massacrare intere popolazioni comprese donne e bambini. E se succede in un’altra nazione, siamo così meschini che ci voltiamo dall’altra parte. Cosa pensiamo che ci riservi il futuro, giunti a questo punto? Stesso trattamento lo riserviamo agli animali e al pianeta che ci ospita.

Il fallimento dell’umanità.

Oggi possiamo dire che abbiamo fallito nell’unica missione veramente importante che da un senso alla nostra vita: “Diventare simili a Dio, come intelligenza e sapienza”. L’archeologia ha scoperto, che nel nostro passato, si sono succedute ere geologiche con estinzioni di massa di animali, vegetali e, forse, umani. Questo è ciò che ci aspetta?

A quale futuro andiamo incontro se continueremo così? Si scatenerà forse un nuovo Diluvio Universale? Oppure devastanti terremoti, o tremende eruzioni vulcaniche, violenti uragani, a portarci all’estinzione.

C’è anche un’altra ipotesi. La terza guerra mondiale! Che è già iniziata con i dazi, ma molti non se ne sono accorti. Verrà combattuta con armi convenzionali o con “Bombe Atomiche”.

Nel nostro passato non ci sono solo Hiroshima e Nagasaki. Leggete attentamente la Bibbia, le tavolette con scrittura cuneiforme Sumere, e i Veda, scritti nell’antica lingua Sanscrita.

Mario Garretto

 La grande avventura – Cap. 17->

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2 risposte a “Mens Sana 16 – Il valore della vita. 2° parte. –”

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