La grande avventura
Cap. 6 – La mente. 1° parte
Sei arrabbiato? Ti senti rifiutato? Solo? Non sei ascoltato?
Non ti stai godendo ogni istante della tua vita?
Se la risposta è sì, allora c’è qualcosa in te che non va!
(Anthony de Mello)
Mente: (dal dizionario) l’insieme delle facoltà intellettive che permette all’uomo di conoscere la realtà, di pensare, di giudicare. La sede in cui l’attività del pensiero ha luogo.
Che cosa sia esattamente quello che si chiama mente non lo so dire con precisione scientifica; infatti, così come nella filosofia, anch’io le darò una definizione con parole mie. Prima però, come avete notato, l’ho presa dal dizionario; questo ha un motivo ben preciso.
Tutti noi che parliamo la lingua italiana, così è anche per tutte le altre lingue, a ogni parola che usiamo, corrisponde una definizione che condividiamo. Il senso delle frasi, è compreso da quella moltitudine di persone che parlano la stessa lingua.
Ogni parola, è anche oggetto di una vasta gamma d’usi nel linguaggio. In certi campi, ha la necessità di essere ridefinita nel significato, in conformità a quello che si vuole dire. Quest’operazione ha comunque sempre come base di partenza l’origine.
Questo è il motivo che mi ha spinto a porre in questo testo definizioni prese da dizionari o da testi specialistici. E’ il mio modo per cercare di farmi capire nella sostanza su quello che scrivo. E ora passiamo al tema della “Mente”.
La mente è un Hardware o un Software?
La mente è un’Entità astratta. La sua sede, “si dice”, sia nel cervello. La mia opinione è che nel cervello ci siano i meccanismi operativi: l’Hardware. Il Software è da un’altra parte.
Ad ogni modo essa è il centro di controllo della nostra vita. È il nucleo dell’essere psico-fisico quale noi siamo. I pensieri, le azioni, la memoria, le capacità ragionatrici, sono all’interno della nostra mente. Racchiude l’insieme di tutti i talenti di una persona.
Ognuno di noi nasce con un potenziale di capacità mnemonica (livello evolutivo di base: Evoluzione remota). Per questo motivo, ognuno di noi, ha il suo capitale di talenti diverso da quello del suo prossimo. Può essere simile, ma mai uguale.
Nella terminologia evolutiva, quando ci si riferisce alla mente, s’intendono le capacità intellettive dell’essere psico-fisico. L’estensione, del significato, della parola “Mente”, comprende l’insieme delle facoltà che l’essere umano può utilizzare in base alle sue conoscenze, alle sue esperienze, ai suoi desideri, al suo istinto, al suo Karma.
La mente è la sede degli elementi cognitivi?
Io desidero proporvi com’è meglio utilizzare la “mente” di cui siamo dotati. E’ mia convinzione che possiamo, e dobbiamo, conoscere i “Talenti” che la natura ci ha messo a disposizione per poterli utilizzare al meglio della loro potenzialità.
Per arricchire questo capitale naturale è necessario mettere a sua disposizione un terreno su cui lavorare: le conoscenze. Plasmare i nostri talenti non è difficile: basta volerlo. Non affidiamoci al caso o alla fortuna. Per conoscere noi stessi, in modo programmato e sistematico dobbiamo metterci un po’ d’impegno. Come conoscere in che “casa” abitiamo.
Come metodo principale faremo di tutto per allontanare da noi ciò che ci impedisce di essere liberi. Senza violenza ma con determinazione. Per prima cosa scacceremo le paure dai nostri pensieri. Poi man mano che procederemo, metteremo sotto osservazione le ideologie, gli integralismi, i fanatismi, le passioni, i desideri, la morale, l’etica. Avendo come rotta la realtà.
Nulla deve fare da filtro, o da costrizione, nei nostri pensieri, e nelle soluzioni che adotteremo per risolvere i problemi che la vita ci mette di fronte. Questo diventerà il nostro metodo per vivere la vita. Ci assumeremo la responsabilità delle decisioni che prenderemo sopportandone anche le incombenze.
Un pensiero libero, supportato da conoscenze giuste, selezionate, precise, senza preconcetti ma compatibili con il nostro programma, diventerà il nostro modo di vivere gioie e dolori. Per evitare di passare una vita da addormentati, da esaltati, da morti di paura, o da eterni sognatori. Vivere è partecipare alla vita.
Tic tac, tic tac. L’orologio del tempo non ci aspetta.
E’ necessario, prima che tutto questo diventi un inutile spreco di energie, avere bene in mente almeno due cose: la prima è che ci vorrà del tempo, anzi, è un impegno che dura tutta la vita, perché questo non è un “corso”, e nemmeno una scorciatoia. Il miglioramento di noi stessi non ha un limite di tempo.
Dove ci porterà l’Evoluzione non lo sappiamo. In questo contesto esiste una certezza: lo sviluppo dell’intelligenza non è un errore, anzi, in questi tempi, una necessità.
Perciò pazienza, costanza, sopportazione, accettazione, umiltà e tanta curiosità, su tutto e su tutte le cose. Impariamo a usare la volontà. La volontà è come un atleta che ha la necessità di allenarsi con assiduità. Anche la nostra mente è un atleta. Diamole i mezzi per gareggiare. I fondamentali sono nelle conoscenze, tutte le conoscenze.
La seconda cosa, e non meno importante della prima, è che dobbiamo rieducarci, utilizzando tutte quelle verità che riconosceremo utili, necessarie. Anche in questo ci vorrà tempo; ci sono abitudini difficili da sradicare, consuetudini, modi di pensare, acquisiti fin da piccoli nell’ambiente familiare, dalla scuola, dalla società, da perfezionare, da correggere, da integrare, da cambiare, da gettare.
Oggi siamo nelle condizioni che vedere la realtà delle cose è molto complicato, perché essa è mascherata, nascosta sotto un pesante strato di abitudini, di consuetudini, di pregiudizi, d’interessi. La bugia è stata sdoganata anche dai politici e dai religiosi.
Sarà per noi importante conoscere tantissime cose, anche le più svariate. In sostanza necessita allargare le nostre conoscenze. La curiosità, e le domande, ci aiuteranno ad accumularne tante, anche su cose che abbiamo trascurato, o più semplicemente sottovalutato.
La conoscenza, è l’anticamera della sapienza?
E’ nella conoscenza e nelle esperienze fatte, anche da altri, che emergeranno le risposte a molte delle nostre domande. Risposte che riusciranno ad aiutarci nel nostro cammino. Che ci aiuteranno ad aprire la mente.
E più queste appariranno precise, perfette, come dei valori aggiunti, più saranno importanti per percorrere la strada che abbiamo intrapreso. Ci aiuteranno a eliminare la dipendenza da abitudini e consuetudini senza un fine.
Oggi i nostri pensieri, solo in minima parte, nascono da “verità” che conosciamo. La maggioranza, quando non è la totalità, è soggiogata dal lato sensoriale. Rappresentano noi nella nostra vera essenza: il livello evolutivo raggiunto.
Vanità, avidità, rabbia, desideri, egoismi, cattiveria, in molti imperversa. Sono come “leoni” dentro di noi. Non si riesce domarli, modificarli, frenarli con la coscienza. Si manifestano nascondendoci la realtà e ne inventano un’artificiale. Creano nuovi desideri.
Portano pesanti disagi psicofisici. Patologie legate a un sistema nervoso confuso, destabilizzato. Perché nella mente, oggi, lo spirito si confonde con la materia. Prevale il richiamo dei sensi, parto della materia, che annullano, ingannandola, la coscienza, e annichiliscono la ragione.
Siamo cacciatori o prede? Oppure aneliamo a diventare: Homines Sapientes?
Questo stato di cose rappresenta il nostro livello evolutivo del momento. La maggioranza dell’umanità è dotata di una mente con talenti ancora troppo acerbi e con poche conoscenze sui valori e sui perché dell’esistenza.
Conoscenze non ancora radicate e comprese nella loro essenza, perché resistano alla passionalità degli impulsi sensoriali e facciano da diga alle derive egoistiche, ossessive o compulsive. I desideri sono padroni della mente. Mammona ha preso il sopravvento. La maggioranza dell’umanità non è uscita dalla tirannia dei sensi.
In più, oggi, si è sottoposti a delle tensioni create artificialmente da questa società. Possiamo intervenire sul nostro livello evolutivo? Certamente. E’ esattamente quello che stiamo cercando di fare.
Questi sono i miei suggerimenti: prima di tutto interveniamo sul nostro modo di ragionare. Ci daremo un metodo. Per formulare un ragionamento giusto dobbiamo sempre fare riferimento a una verità riconosciuta come tale. Cioè che non sia un’opinione. Poi utilizzeremo, in modo costante, in ogni luogo e in ogni momento: “L’Attenzione – la Precisione – la Logica – la Razionalità.”
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Una risposta a “Mens Sana. – Cap. 6 – La mente. – 1° parte.”
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