Domenica 21 maggio 2023. Mt 28-16,20. “Io sono con voi tutti i giorni”.,

In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato. Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitavano.

Gesù si avvicinò e disse loro: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”

Commento. In ogni occasione che mi si è presentata, ho sempre sostenuto che Gesù non voleva fondare una religione. Nemmeno un movimento politico se è per questo.

Il Matteo che ha scritto questo brano, sempre che sia l’Apostolo, è in palese contraddizione con la predicazione di Gesù. Assomiglia a un capo politico, o religioso, che ordina ai suoi sottoposti di svolgere una missione d’indottrinamento.

Alla fine dice loro di eseguire i suoi ordini con zelo perché lui, anche se va in cielo, li tiene d’occhio. Anche i capi mafiosi usano linguaggi simili: “…mi è stato dato ogni potere…andate…fate…. battezzate…insegnate…ciò che vi ho comandato”.

Un passaggio tipico della religione ebraica, accreditato a Gesù. La parabola dei servi inutili: Lc 17-7,10, dice espressamente che se faremo esattamente come ci è stato ordinato, siamo servi inutili. Perché?

Semplicemente perché non si diventa cristiani con il battesimo o con delle infinite preghiere, ma con una rivoluzione concettuale basata sull’amore: “Ama il prossimo…”.

Matteo, l’apostolo, detto anche Levi, è chiamato da Gesù con una sola parola: “Seguimi”, e lui lascia tutto e lo segue. Ma poi fa fatica ad accettarne la parola. Era un pubblicano, un esattore delle tasse per conto dei Romani.

Colto, sapeva fare di conto, si dice anche che conoscesse più lingue e le scritture che parlano di Dio e del Regno dei Cieli. Forse per questo lui e altri dubitavano. La predicazione di Gesù è contraria a quella religiosa: “Guai a Voi, scribi e farisei…”.

E lui era senz’altro ancora legato culturalmente (per abitudine) alla religione. È di difficile interpretazione il perché abbia scritto: “Essi però dubitavano”. Solo se si accetta un suo legame ancestrale con il passato si può capire.

Forse è per questo motivo che il testo si presenta in una forma religiosa. Ma di certo non c’è nulla. Nemmeno che sia Matteo l’Apostolo chi scrisse questo Vangelo.

Dopo duemila anni non importa chi lo scrisse. Abbiamo una discreta capacità d’interpretazione e valutazione per capire ciò che leggiamo.

Le critiche che sono mosse alla religione cattolica sono essenzialmente due: la prima è che si è secolarizzata su dei riti in antitesi con la predicazione di Gesù.

Sono quasi duemila anni di preghiere e invocazioni a Dio. Secondo me lo abbiamo annoiato abbastanza, anche se ha una pazienza infinita ogni tanto dirà: “Che noia”.

La seconda, che non ha mai fatto nulla per evolversi. I vangeli sono libri di Pedagogia! Ciò che ci ha lasciato Gesù sono indicazioni, o esempi, di come si mette in pratica la legge d’amore.

Questo è in linea con le leggi universali e principalmente con l’evoluzione spirituale. Siamo noi che dobbiamo cercare di diventare simili a Dio, non viceversa. Siamo a sua immagine e somiglianza, ma lo dobbiamo dimostrare.

Naturalmente non sto parlando del Dio del Vecchio Testamento. Ad ogni modo, questo Matteo, ce l’à messa tutta per raccontarci un episodio, mescolando cose vecchie della religione con altre nuove, dette da Gesù nel miglior modo possibile che conosceva. Proviamo a fare un’analisi letterale del testo.

“Essi però dubitarono”. In tre parole Matteo evidenzia la difficoltà degli Apostoli a capire. L’hanno seguito per tre anni. Sapevano della sua crocifissione anche prima che avvenisse. Gesù li aveva avvisati che sarebbe risorto.

Perché questa difficoltà a comprendere? Perché tutto ciò cui hanno preso parte, è una piccola frazione di un qualcosa di molto più grande e di una complessità tale per cui è difficile capirne il senso.

Lo dimostriamo noi che a distanza di duemila anni possiamo dire di non averlo capito. Naturalmente salvo quei pochi illuminati che ci sono riusciti.

Pretendere che capissero è un po’ troppo. Chiediamolo a noi stessi se abbiamo capito chi era Gesù. Ai giorni nostri c’è ancora il dibattito se Gesù era un uomo, un figlio di Dio, o Dio. Gesù ha detto a chiare lettere di essere figlio dell’uomo.

Stiamo discutendo sul nulla, anche perché siamo tutti figli di Dio. Dobbiamo solo dimostrarlo. Gesù l’ha fatto. Chi altri dopo di lui?

“A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra”. Forse Gesù ha pronunciato parole simili a queste e forse no. Il taglio prettamente religioso toglie originalità alla frase lasciando però intravedere qualcosa di più profondo e spirituale.

Non sta a me riscriverla e mi astengo dal commentarla per non essere fuorviato dalla strada spirituale ed essere proiettato in quella del potere materiale.

“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Questa frase fa parte dei pronunciamenti che hanno una valenza di assoluto. Lui c’è sempre, anche se non fisicamente, ma può essere nella nostra memoria, e nel cuore.

Per diventare perfetti come il Padre Celeste abbiamo una lunga strada da percorrere. La complessità del tutto diventerà evidente man mano che avanziamo nella comprensione con l’evoluzione del pensiero. Il tempo farà il resto.

Non ci possono essere fughe in avanti o furbate per accelerare l’apprendimento. Tutto ciò che ci serve è consultare ogni tanto una qualche parabola. Meditarla dentro di noi. Le risposte arriveranno se non si mescola la spiritualità con la materialità.

Mammona spadroneggia con il capitalismo liberale e cerca di confonderci, per non dire di corromperci. A differenza di Dio, che ci lascia liberi di scegliere, Mammona è sempre presente con le sue tentazioni (i desideri).

Il Cristianesimo non è una religione. Cristo disse: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (Mt-10,8). Ovviamente questo non piace ai piani alti delle istituzioni religiose. Sono molti coloro che si occupano del divino, del soprannaturale, ed escogitano sempre nuovi modi per vendere Dio.

Il sacro fa business sfruttando la fragilità, e la debolezza mentale delle persone, con la paura, la superstizione, l’ignoranza. Mammona (il capitalismo liberale) poi, ha, di fatto, conquistato tutto il pianeta. E probabilmente ne pagheremo il prezzo.

Alcune piccole note.

“Amatevi gli uni e gli altri come io ho amato voi”. Questo è l’indicazione che ci ha lasciato Gesù. Ho sempre sostenuto che è anche una profezia nel senso che: se non lo mettiamo in pratica, cosa ci succede? La risposta è: raccoglieremo i frutti delle nostre azioni. Riguarda tutta l’umanità, nessuno escluso.

Un pronunciamento che riguarda l’assoluto! Perché? Il motivo è semplice. Non si occupa di una categoria di persone in particolare ma riguarda tutta l’umanità. Non perché siamo tutti in errore, ma le ricadute saranno come la pioggia.

Perché anche sui buoni? Perché non si è buoni solo se non si fa del male: i buoni devono fare i buoni, sempre. I cattivi si sa cosa fanno, e i buoni? Non basta sbandierare la propria presunta bontà, o fare opere di carità.

Per fare i cattivi è sufficiente abbandonarsi ai sensi. Per fare i buoni bisogna imparare tanto. Diventare più sapienti e fondamentale. Ma guai a chi sta nella via di mezzo: di giorno buono e di notte cattivo (è un modo di dire).

Come chi fa penitenza la domenica e il cattivo al lunedì. Perché? Il motivo è che un comportamento di questo tipo e preceduto da un sapiente ragionamento: nei delitti viene catalogato come premeditazione.

Nella nostra società è considerata una furbata. Nelle spiritualità un’interruzione dell’evoluzione: “Il monaco fiacco solleva solo polvere” (Buddha).

M.G.

Le mie analisi seguono una linea spirituale, filosofica e pedagogica. In mancanza dei presupposti di base, passo all’analisi filologica dell’articolo, non teologica.

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5 risposte a “Domenica 21 maggio 2023. Mt 28-16,20. “Io sono con voi tutti i giorni”.,”

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