Domenica 5 giugno 2022. Gv 14 -15,16- 23,26 – “Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome”.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; ed io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.

Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”.

Commento.

Prima di iniziare il commento al brano devo fare tre precisazioni che riguardano il testo cui è bene fare attenzione. La prima: “… egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre”, vuole comunicarci che il primo era Lui.

La seconda è di difficile interpretazione, e in parte smentisce la prima affermazione: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola… prenderemo dimora presso di lui”, è molto chiaro il concetto ma non chiarisce cosa sia lo Spirito Santo.  

Il terzo punto: “Lui v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto…”. Ora se il primo era lui, il secondo sarà simile, cioè in carne e ossa, o una forma spirituale che scende dentro di noi?

Qui c’è odor di profezia. Ne parlo perché non si è ancora avverato nulla di quanto detto da Gesù in questo brano fino a ora. Ma è bene che ci si ricordi che l’amore non si può comandare, altrimenti non è amore (Kant).

Comunque sia, l’umanità del pianeta non ha dato segni di conversione ai valori spirituali, ma anzi, la convivenza fra i popoli si aggrava sempre di più. Non che prima di Gesù le cose andassero meglio. Come sapiens abbiamo dato esempio di coerenza nei comportamenti da quando esistiamo: guerre, violenze, rapine, bugiardi, ecc.

Rimane un’ipotesi molto remota, cioè che sia un’invenzione bella e buona, o qualcosa di non capito dai redattori dei Vangeli (molto probabile). Lo Spirito Santo, così com’è rappresentato, stride riguardo alla legge d‘amore: “Se uno mi ama, osserverà la mia parola…e noi verremo a lui…. Chi non mi ama…”.

Se si tratta di una profezia, siamo nei guai. Vuole dire che è la capacità di comprensione che si attiva in noi, alla presenza di un grande disastro (diluvio), e forse anche accompagnato da un’estinzione di massa dell’umanità: “La fine dei tempi”.

Se ci guardiamo attorno, non è che le cose vadano bene. Lasciando stare i casi personali, si vede che a livello planetario il pianeta va verso un disastro apocalittico.

Ma nessuno, o quasi, se ne cura. La convivenza fra i popoli sta raggiungendo livelli da medio evo: colonizzazioni dirette e indirette, forme di schiavismo sessuale, economiche. Nove logiche, e nuove etiche, sono imposte con la tecnologia.

Ci stiamo preparando alla terza guerra mondiale. Politici incompetenti e stupidi, si pavoneggiano sui palcoscenici del mondo e sembrano che giochino con le nostre vite. Dietro a tutto questo cosa c’è? Il capitalismo. Le lobby della guerra. Gli imperialismi di alcune nazioni. La Democrazia imposta come una religione.

In Giovanni leggiamo alcune parabole interamente scritte solo da lui e non accennate dagli altri apostoli. Un fatto curioso. Gesù sta parlando agli apostoli. Forse non hanno sentito, ascoltato, o peggio, non hanno capito?

Personalmente non ho elementi per aggiungere altro. Nei miei scritti ci sono pagine che espongono la storia dei Vangeli, e il problema del tramando orale; la difficoltà delle traduzioni; il loro adeguamento al codice Marciano.

Gesù, nel brano di questa domenica, sta parlando agli apostoli. Pietro e Paolo sono i fondatori della Chiesa. Da com’è andata la storia, devo dedurre che non hanno ricevuto lo Spirito Santo, o lo stanno ancora aspettando (campa cavallo).

No! Questo non è possibile. Forse, con le loro azioni l’hanno chiuso fuori dalla porta della chiesa. Lo Spirito Santo sarebbe stato senz’altro un moralista fastidioso nella chiesa di allora, figuriamoci in quella di oggi, ed è meglio che non sia sceso.

Mosè insegna, (è un eufemismo) con la redazione della Legge Occhio per Occhio, (Lv.) come si può essere più realisti del re (Dio). Mettiamo anche in conto che Dio non costruisce cattedrali, templi, non fa opere d’arte come Michelangelo, Leonardo ecc. Quelle si che sono cose “divine”, o no.

E poi, una domanda viene spontanea: “Ma questo Dio degli eserciti, è esistito veramente?” Oddio, mi sono cacciato in un campo minato. Come faccio a uscirne.

Io in Dio ci credo, ma nel Dio degli eserciti mica tanto. Quello lì ha fatto direttamente e indirettamente, attraverso i profeti, e agli uomini di “fede”, come gli appartenenti all’Ufficio della “Santa Inquisizione”, promesse mancate a non finire e: “Bagni di sangue, massacri, conquiste, dittature”.

Minacce di tutti i generi: “Attuate da uomini di fede”. Queste si che si sono avverate! Ma Lui, il Dio delle Religioni, non ha fatto nulla di divino da parte sua. Salvo che non si consideri, le guerre, alle quali ha partecipato in prima persona, sterminando eserciti, popoli e sacerdoti: “Guerre Sante”.

Oppure, che l’uccisione di quarantacinque sacerdoti, non invitati, fulminati davanti alla Tenda di Convegno, dove era custodita l’Arca dell’Alleanza, un miracolo divino. Aggiungo i quattrocento sacerdoti sterminati da Elia con il suo aiuto.

E allora, questo Spirito Santo dov’è? Probabilmente non è mai sceso. Meglio così, Anche perché, se lo Spirito Santo scendesse, chissà cosa potrebbe andare a dire a quei pettegoli dei media. Che, forse, la chiesa che non ha capito nulla di Gesù.

Oppure che Gesù non voleva fondare una religione. Giovanni aveva fortemente contestato la strada intrapresa da Pietro e da Paolo.

La Legge d’Amore è di difficile comprensione, e attuazione, nel suo significato profondo, da parte nostra, così come noi siamo. Perché è una Rivelazione che capovolge tutto ciò che conosciamo e che siamo abituati a fare. E poi, una volta che si mette in atto, si trasforma in una Rivoluzione concettuale.

Innanzi tutto perché si rivolge alla persona singola e non al gruppo, o alla società. Ognuno di noi deve agire autonomamente nel metterla in pratica, Non c’è nessuna valenza nel darsi leggi, imporre morali, codici di comportamento.

Un po’ è come andare a scuola. Ognuno di noi riceverà un voto (evoluzione) in conformità a ciò che fa e dice. Punto. Per semplificare direi che è sufficiente comportarsi da brave persone. Migliorarsi ogni volta che si scopre un errore o una mancanza, ecc.

La fede si dimostra nell’essere fedeli a ciò che si crede giusto per se stessi, e per il prossimo, per tutta la vita. Purtroppo ci siamo dimostrati deboli e facilmente influenzabili. Per questo siamo capaci di mentire anche a noi stessi (e lo facciamo).

Un cristiano difficilmente ha vita facile in questa società perché i valori nei quali crede sono differenti da quelli di molti altri, soprattutto con quelli che detengono qualche forma di potere teologico o politico.

La differenza si evidenzia in modo drammatico quando il cristianesimo si confronta con le religioni e la società. E non è incentrato il tutto sul credere in Dio o no, ma su come si vive, su come s’interpretano i rapporti fra gli uomini, quelli sul lavoro, con la donna, la famiglia, e infine con Dio.

Nella nostra società molti “valori” sono considerati inutili fardelli. La morale, che scaturisce dalla corretta interpretazione dei mezzi e dei fini, è caduta al livello di uno scadente moralismo gridato in televisione. Non abbiamo un futuro certo.

Alcune piccole note.

Paraclito. È voce greca, παράκλητος “chiamato presso [qualcuno, come assistente, avvocato, ecc.]”, passata di peso in latino (paraclitus), e di qui in italiano. In Giovanni, XIV, 16-17, è chiamato “paraclito” lo “Spirito di verità”, cioè lo “Spirito Santo” (ivi, 26; cfr. XV, 26; XVI, 7-11), terza persona della Trinità divina. Tuttavia in I Giovanni, II, 1 è chiamato “paraclito” Gesù Cristo stesso, nel senso etimologico del vocabolo, che nella Volgata latina è giustamente tradotto ivi advocatus. Oggi il termine è praticamente sinonimo di Spirito Santo.

https://www.treccani.it/enciclopedia/paracleto-o-paraclito_

L’analisi dei Vangeli, offre, in molte occasioni, la possibilità di un approfondimento che va dalla spiritualità, alla filosofia, fino alla pedagogia.

Ma, non sarebbe una buona idea approfondire più di tanto. Parlare di Libertà, Verità, Giustizia, Pace, come concetti alla base della nostra esistenza porterebbe in molti uno smarrimento.

Siamo abituati a una vita materiale dove gli istinti, spesso e volentieri, prevalgono sulla ragione. Ma non solo: non siamo sufficientemente acculturati.

Entrare nei pensieri complessi, necessita avere un buon bagaglio culturale fatto anche di letture come la filosofia che costringe all’analisi se la vuoi capire. È un esempio, o se volete un inizio. Essere curiosi, fare domande, son un buon approccio per entrare nei sistemo complessi.

Perché bisogna approfondire, andare a cercare, leggere tanto. Alcuni esempi: l’amore non si può comandare; la Libertà deve sacrificare qualche cosa di se stessa quando incontra la Verità; Libertà, Giustizia e Pace non sono nulla senza la Verità

Gesù non ha mai dettato dei comandamenti ma solo delle esortazioni per raggiungere dei traguardi dove non c’è premio ma si raggiunge un condizione. Per avvicinarci alla comprensione, è necessario allargare gli orizzonti delle conoscenze

Che oggi, così come siamo culturalmente, non possiamo comprendere collettivamente quanto ci viene detto, ma diventa accessibile solo individualmente in un viaggio mirato, fatto di ricerche, domande, letture, sperimentazioni sul campo.

Aggiungo quanto sia necessario partecipare alla vita con tutto se stessi, non solo alla propria.

M.G.

Le mie analisi seguono una linea spirituale, filosofica e pedagogica. In mancanza dei presupposti di base, passo all’analisi filologica dell’articolo, non teologica.

Se sei soddisfatto dei miei commenti: lascia una recensione, e/o: Passa Parola.

Mostra i commenti

Unisciti alla discussione

Una risposta a “Domenica 5 giugno 2022. Gv 14 -15,16- 23,26 – “Lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome”.”

  1. At the beginning, I was still puzzled. Since I read your article, I have been very impressed. It has provided a lot of innovative ideas for my thesis related to gate.io. Thank u. But I still have some doubts, can you help me? Thanks.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *