Domenica 3 novembre 2024 Mc 12-28,34 – “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”.

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”.

Gesù rispose: “Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”.

Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi”.

“Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi sono altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come sé stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici”.

Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: “Non sei lontano dal regno di Dio”. E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

Commento. Il vangelo di questa domenica ci permette di far riposare la nostra mente. Il tema in oggetto lo conosciamo e lo abbiamo rivoltato più volte come un calzino, come si dice di solito. Quindi, non mi sembra il caso di ripetere questo percorso.

Sarà poi vero? Ad ogni modo, l’Ama il prossimo tuo come te stesso, è per noi materia conosciuta, e più volte affrontata. L’abbiamo (vedi omelie precedenti) esaminata sotto il profilo spirituale, poi passata al setaccio della filosofia, e infine sviscerato come si mette in pratica: pedagogia

Ma c’è una coda velenosa, anzi, sono due le contraddizioni all’interno di questo brano che mi fanno dubitare della mano che le ha scritte. Sappiamo con certezza che i vangeli sono stati concordati, poi accettati e pubblicati (i così detti canonici).

Per dirla semplice, ripuliti di tutto ciò che andava in contrasto con la religione cattolica. Altre parti adattate alle situazioni ecc. Non vado oltre perché non è il tema in oggetto di questa domenica, inoltre non mi appassiona più di tanto.

Di cosa si tratta che mi fa parlare così? Le prime parole fatte dire da Gesù sono: “Ascolta, Israele!”. Se le cose stanno così, cosa c’entriamo noi con il Dio d’Israele.

Il Dio d’Israele è un Dio privato, esclusivo di quel popolo, che ha stipulato un contratto con un figlio di Abramo per la conquista della terra promessa. Non ci riguarda. Non è il Dio universale di Giovanni, al quale noi (me lo auguro) crediamo.

Avevamo il culto di Mitra, e non credo che il popolo, spiritualmente parlando, stesse peggio di adesso. Mitra fra l’altro era nato da madre vergine, e alcune delle festività in suo onore ci sono ancora nel nostro calendario.

“Oggi la religione prevalente in Occidente è il cristianesimo (cattolicesimo). E la ragione ha una spiegazione storica: questa fu l’unica religione ammessa nell’Impero romano per volere dell’imperatore Teodosio I nel 380 d. C … Se non ci fosse stata questa imposizione, con buone probabilità oggi saremmo pagani e adoreremmo il dio Mitra”.

https://www.focus.it/cultura/storia/mitraismo-religione-se-non-ci-fosse-cristianesimo.

Il secondo punto che metto in discussione è: “Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c’è altro comandamento più grande di questi”. La coda velenosa è nella parola: “comandamento”.

Anche questo tema lo abbiamo più volte affrontato, quindi cercherò di essere il più sintetico possibile. Comandamento, nel suo significato spirituale, va in contrasto con la predicazione di Gesù, con la libertà, e la giustizia divina.

Filosoficamente fa a pugni con il Dio dell’Amore di Gesù, con la parabola dei servi inutili, con l’essenza dell’amore, ricordate Kant: “All’Amore non si può comandare”. E poi mette in discussione la divinità di Gesù.

Se consideriamo Gesù come figlio di Dio, lui è il Dio d’Israele. Che cosa centriamo noi? Inoltre, considerando che fu crocefisso dall’apparato politico, e dall’istituzione religiosa, non dobbiamo portarne il peso come esseri umani del pianeta terra.

E non siamo obbligati a ubbidire a questi comandamenti. A meno che…? Già, dobbiamo considerare il perché di queste incongruenze.

Non è tutta colpa di Marco, l’evangelista. Anzi, direi che non ne ha nessuna. In fondo, lui, non era presente ai fatti. Glieli hanno raccontati Paolo, Pietro e alcuni discepoli. Allora su chi punto il dito? Sugli scribi che hanno redatto il testo.

Non tanto per ciò che metto in discussione, ma perché chi vuole essere più realista del re, deve avere alcune cognizioni su come si deve regnare. Il caso più clamoroso lo leggiamo con Mosè. Sceso con le tavole dei comandamenti dal monte Sinai, fece la redazione della legge: Occhio per Occhio.

In questo caso hanno voluto far combaciare il ministero di Gesù con la religione cattolica, cercando di mantenere i contenuti delle parabole a un livello spirituale elevato, con il risultato di combinare contraddizioni in molte parti dei testi.

Quindi, per trovare ciò che cerchiamo, dobbiamo fare le pulci ai testi. Senza animosità, o ideologie. L’errore base delle religioni, come del resto anche in politica, è il culto della persona, come viene fatto per Gesù.

E non dare un sufficiente spazio a ciò che ha detto e fatto. Anzi, nel suo caso, si può dire che di ciò che ha detto e fatto, là dove è possibile, si sorvola. Il culto del crocefisso si pensa che possa da solo convertire le persone.

Beh, a mio modesto parere non è più il tempo di religioni secolarizzate, che ripetono all’infinito culti e tradizioni delle quali non si conosce più l’origine, e il perché. Non è ora di fare un passo avanti?

Conversione vuole dire comprendere il perché si crede. Ma se non è spiegato bene, dato che mancano dei veri maestri, come si fa a credere? Il risultato lo vediamo nella società. Parlo di quella occidentale.

È sufficiente aprire gli occhi e si vede la realtà. Ognuno di noi deve essere messo in grado di poter capire, spiegando, e dimostrando, ciò che è giusto.

Gesù non voleva dei servi che pregano a comando, o che fanno solo quelle cose che competono al loro rango di servi. Voleva che capissimo il perché (come dei fratelli). Argomento ostico alle religioni.

In fondo, anche siamo noi figli di Dio. O no! I servi e gli schiavi fanno parte di un passato dell’umanità, che a dire fosse vergognoso è quasi un eufemismo. Ma le religioni continuano a volerci ubbidienti, servili, perché loro ci portano la parola di Dio, e viene a noi (solo) con il loro consenso. Ricordiamo l’Inquisizione.

Come figli di Dio, il nostro dovere è di imparare, comprendere e dimostrare di che pasta siamo fatti. Così come siamo assomigliano a dei funghi. Ci sono quelli buoni e quelli velenosi (spirito e materia) dentro e fuori.

Purtroppo anche quelli buoni possono essere tossici. È nella loro natura, come nella nostra di esseri umani. Se diamo più spazio ai valori morali, siamo funghi buoni, se invece diamo più valore alla materia: beh, il troppo fa sempre male.

Le analisi che propongo, sono scritte seguendo una linea prettamente spirituale. Cerco di rimanere sul tema in oggetto e non sforare nell’attualità anche se c’è molto da dire.

L’attualità parla a sola: è sufficiente guardare la realtà senza interessi di parte, pregiudizi o ideologie, e ci si accorgerà che il regno dei cieli è lontano da noi. Tutto il danno viene dai nostri comportamenti: egoismo e ignoranza.

Si può essere intelligenti a condurre una guerra. Ma non è da intelligenti fare le guerre.

I Vangeli sono come un albero: ha un’infinità di rami e foglie. I rami sono tutti attaccati al tronco, le foglie ai rami, il tronco alle radici, le radici alla terra.

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Una risposta a “Domenica 3 novembre 2024 Mc 12-28,34 – “Qual è il primo di tutti i comandamenti?”.”

  1. healxo dice:

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